Lavoro e Previdenza Nel disegno di legge di Bilancio 2025

Decontribuzione lavoratrici madri, congedi parentali e bonus per i nuovi nati: come si applicano nel 2025

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Conferme e novità dal disegno di legge di Bilancio 2025 per le misure a favore delle famiglie. In particolare, è previsto un bonus di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025 nelle famiglie con ISEE non superiore a 40.000 euro. Confermato l'aiuto alle famiglie che hanno un figlio, fra 0 e 3 anni, che frequenta un asilo nido pubblico o privato. L’esonero contributivo sulla quota dei contributi previdenziali già riconosciuto per le lavoratrici dipendenti viene esteso alle lavoratrici autonome. Sale a tre mesi il periodo in cui i genitori lavoratori dipendenti potranno percepire, fino al sesto anno di vita del bambino, l’indennità economica in misura pari all’80% della retribuzione. Nello specifico come si applicheranno le misure nel 2025?
Il disegno di legge di Bilancio 2025, attualmente all'esame della Commissione Bilancio della Camera, conferma con alcune modifiche le preesistenti misure a favore delle famiglie.

Bonus bebè

In particolare, per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025 è riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, a valere per le sole famiglie con ISEE non superiore a 40.000 euro annui. L’importo sarà erogato a decorrere dal mese successivo al mese di nascita o adozione e ne potranno beneficiare:
- i cittadini italiani o di uno Stato membro dell'Unione europea, o suoi familiari titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
- i cittadini di uno Stato non appartenente all'Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolari di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un'attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolari di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzati a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi, residenti in Italia e a condizione che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l’importo sia in una condizione economica corrispondente a un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), non superiore a 40.000 euro annui.
Nella determinazione dell’ISEE non si tiene conto dell'assegno unico e universale di cui al Questo simbolo indica la disponibilità del documento su One LAVORO

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D.Lgs. n. 230/2021.
Per questa misura sono stanziati 330 milioni di euro per l'anno 2025 e 360 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026. L'INPS provvederà a monitorare l'utilizzo dello stanziamento e qualora si manifesti l'esaurimento dei fondi saranno rideterminati l'importo annuo del bonus e il valore dell'ISEE.

Bonus asilo nido

Si conferma l'aiuto alle famiglie che hanno un figlio, fra gli 0 e i 3 anni, che frequenta un asilo nido pubblico o privato, o necessita di assistenza domiciliare perché affetto da gravi patologie croniche. L’importo del bonus erogato quale rimborso per il pagamento delle rette varia in base all’ISEE minorenni presentato, prevedendo un massimo 3.000 euro l’anno per le famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro, massimo di 2.500 euro l’anno per le famiglie con ISEE fra 25.001 euro e 40.000 euro ed un massimo di 1.500 euro l’anno per le famiglie con ISEE superiore a 40.000 euro. Non rileva ai fini dell'ISEE l'assegno unico per i figli.
Il valore del bonus aumenta a 3.600 euro per i nati del 2024 se l'ISEE non supera i 40.000 euro. Verrebbe quindi meno la condizione del 2023 che chiedeva la presenza in famiglia di almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni.

Bonus mamme lavoratrici

A decorrere dall’anno 2025 il parziale esonero contributivo sulla quota dei contributi previdenziali già riconosciuto per le lavoratrici dipendenti - con esclusione dei rapporti di lavoro domestico - è esteso alle lavoratrici autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario.
Le lavoratrici devono essere madri di due o più figli e l’esonero contributivo spetta fino ai dieci anni del figlio più piccolo. A decorrere dall’anno 2027, alle madri di tre o più figli, l’esonero contributivo spetta fino ai 18 anni del figlio più piccolo.
L’esonero contributivo spetta a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all’importo di 40.000 euro su base annua.

Congedi parentali

Sale a tre mesi il periodo in cui i genitori lavoratori dipendenti potranno percepire, fino al sesto anno di vita del bambino, l’indennità economica in misura pari all’80% della retribuzione.
La nuova disposizione si applica con riferimento ai lavoratori che hanno terminato o terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, di cui rispettivamente al capo III e al capo IV del medesimo testo unico di cui al Questo simbolo indica la disponibilità del documento su One LAVORO

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D.Lgs. n. 151 del 2001, successivamente al 31 dicembre 2024.

Fringe benefit

Inoltre , il disegno di legge di Bilancio 2025 conferma una serie di misure fiscali che possono favorire le famiglie: non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l’affitto dell’abitazione principale ovvero per gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale. Il limite è elevato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli.

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