Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che estende a lavoratrici autonome e imprenditrici la possibilità di fruire dei voucher per i servizi di baby sitting o del contributo per la frequenza degli asili nido. L’importo del contributo è pari a 600 euro mensili.
Anche le lavoratrici autonome e le imprenditrici neomamme possono fruire dei voucher o del contributo sui servizi per l’infanzia: è quanto previsto dal decreto, datato 1 settembre 2016, pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale, a firma del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze.
Modalità per la richiesta
Al termine del periodo di fruizione dell’indennità di maternità e nei tre mesi successivi, possono richiedere, per la durata massima di tre mesi, in luogo del congedo parentale, un contributo utilizzabile per il servizio di baby-sitting o, in alternativa, per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia, le seguenti categorie di lavoratrici:
- imprenditrici;
- autonome;
- artigiane e commercianti;
- coltivatrici dirette, mezzadre e colone;
- IAP;
- pescatrici autonome.
Importo del contributo
L’importo del contributo è pari a 600 euro mensili, erogato con modalità analoghe a quelle già previste per le lavoratrici dipendenti, fino all’esaurimento dei fondi stanziati.
Esclusioni e limitazioni
Non sono ammesse al beneficio le madri lavoratrici che:
- risultano esentate dal pagamento della rete dei servizi per l’infanzia;
- usufruiscono dei benefici erogati dal Fondo per le politiche relativi ai diritti e alle pari opportunità;
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