“Baratto Finanziario 4.0” è la petizione promossa da Confimi Industria e ANC, basata su un sistema di compensazione multilaterale dei crediti e debiti. L’idea è che il baratto possa rivivere in chiave finanziaria attraverso lo strumento della fatturazione elettronica: una moneta di scambio rivisitata in chiave tecnologica in grado di far circolare merci e servizi fra le imprese in crisi di liquidità e non solo. Oltre agli indubbi vantaggi per il sistema economico nazionale, si legge nel comunicato stampa del 25 giugno 2020, si tratta di un sistema in grado di concretizzare un vantaggio competitivo rispetto ad altri paesi: al momento, infatti, solo l’Italia ha un sistema pubblico di fatturazione elettronica obbligatorio e monitorato real time dall’Agenzia delle Entrate.
Con un comunicato stampa del 25 giugno 2020, Confimi Industria e ANC hanno lanciato su change.org la petizione “Baratto Finanziario 4.0”, rivolta a imprenditori, professionisti, associazioni, lavoratori e a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’Italia.
Nello specifico, Confimi Industria e l’Associazione Nazionale dei commercialisti si sono unite per promuovere un sistema complementare a quello bancario. Si tratta di un sistema che potrebbe permettere agli operatori nazionali che adottano la fatturazione elettronica di ridurre i problemi di liquidità, che si sono aggravati seguito dell’emergenza da Covid-19.
Si vuole scongiurare per il Paese il rischio del fallimento sistemico delle imprese, mettendo in campo soluzioni che contribuiscano a costruire un futuro imprenditoriale più solido e meno vulnerabile a fragilità che sono croniche.
Come funziona Baratto 4.0
È possibile fare questo con la compensazione multilaterale dei crediti e debiti. L’idea è che il baratto possa rivivere in chiave finanziaria attraverso lo strumento della fatturazione elettronica: una moneta di scambio rivisitata in chiave tecnologica in grado di far circolare merci e servizi fra le imprese in crisi di liquidità e non solo.
Grazie ad una start up, questo sistema è già una realtà. Sarebbe quindi interessante se l’idea venisse proiettata a livello nazionale coinvolgendo Agenzia delle Entrate e Sogei che, attraverso il sistema di interscambio (SdI), processano oltre 2 miliardi di fatture elettroniche l’anno, di cui il 55% nel B2B.
Il sistema sarebbe facoltativo e la compensazione multilaterale si perfezionerebbe solo con l’accettazione della proposta dell’algoritmo da parte di tutti i soggetti intercettati.
Vi sarebbero indubbi vantaggi per il sistema economico nazionale, e si tratterebbe di un sistema in grado di concretizzare un vantaggio competitivo rispetto ad altri paesi, considerato che al momento solo l’Italia ha un sistema pubblico di fatturazione elettronica obbligatorio e monitorato real time dall’Agenzia delle Entrate.
La particolarità è che si tratta di un sistema di autogestione imprenditoriale dove ognuno è anche controllore dell’altro e dove nulla si perfeziona se non con il consenso di tutti secondo una casualità non manipolabile, che consente di escludere l’insorgere di fenomeni di criminalità organizzata e di usura.
La proposta di baratto finanziario è stata già portata all’attenzione dei lavori parlamentari al decreto liquidità e del decreto rilancio.
Confimi Industria ha quindi lanciato un appello a chiunque ritenga meritevole la proposta di sottoscrivere la petizione in modo tale che gli organi competenti introducano con tempestività soluzioni in grado di consentire alla fatturazione elettronica, legata ad esigenze e obiettivi erariali, di diventare anche un elemento di competitività per il fragile sistema economico del Paese che cresce meno degli altri Paese.
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