Nel Documento di programmazione della vigilanza per il 2021, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, in continuità con l'attività programmata lo scorso anno, tiene conto del presupposto di una ricercata coerenza con la sfavorevole congiuntura che l'emergenza sanitaria da Covid-19 sta procurando anche sul fronte socio-economico e sui tradizionali assetti del mondo e del mercato del lavoro. Restano in primo piano l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo, il ricorso al lavoro nero, le diverse forme di interposizione illecita e l’indebita fruizione degli ammortizzatori sociali.
L’Ispettorato Nazionaledel Lavoro, in data 24 marzo 2021, ha pubblicato il Documento di programmazione della vigilanza per il 2021, che tiene conto della sfavorevole congiuntura che l’emergenza sanitaria da Covid-19 sta procurando anche sul fronte socio-economico e sui tradizionali assetti del mondo e del mercato del lavoro.
Verifiche anti-Covid
Il personale ispettivo deve avere la capacità di modulare priorità e modalità d’intervento in aderenza all’evolvere del quadro di situazione ed in chiave di ottimizzazione delle attenuate potenzialità dello strumento, privilegiando azioni mirate in base alla rilevanza delle fenomenologie emergenti e all’ampiezza del bacino d’utenza “tutelato”. A tal fine è necessario coniugare le verifiche “anti COVID” con quelle di tipica competenza istituzionale ed a privilegiare le sinergie funzionali con la componente endogena dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del lavoro. La condizione di crisi generalizzata può infatti indurre tanto le aziende quanto i lavoratori ad incrementare ulteriormente il ricorso al lavoro sommerso per soddisfare l’urgente esigenza di conservare occupazione e reddito, così come che, per altro verso, il mutamento dei comportamenti e delle abitudini sociali indotto dalle misure di “distanziamento” imposte dall’epidemia abbia a dilatare le opportunità di crescita delle realtà aziendali operanti nella c.d. “gig economy”.
Vigilanza sui rapporti di lavoro
Resta prioritaria la necessità di garantire la corretta instaurazione e del regolare svolgimento dei rapporti di lavoro, gli indirizzi programmatici qui declinati mirano a conseguire tale finalità anche con lo svolgimento della funzione di informazione e promozione della “cultura della legalità”, che potrà essere rivolta a un significativo numero di rappresentanti dei principali attori del mercato del lavoro anche grazie al supporto degli strumenti telematici disponibili online, coniugata all’effettuazione di azioni di vigilanza mirate in via prioritaria al contrasto dei fenomeni illeciti di particolare disvalore sociale, quali l’intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo, il ricorso al lavoro nero, le diverse forme di interposizione illecita e l’indebita fruizione degli ammortizzatori sociali.
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