Il decreto Semplificazioni tenta di minimizzare i dubbi probatori legati al silenzio e all’inerzia della PA nel rilascio di un atto amministrativo. Si prevede, innanzi tutto, l’obbligo per l’Amministrazione di rilasciare in via telematica, su richiesta del privato, un’attestazione dell’intervenuto accoglimento della domanda entro dieci giorni dalla richiesta. Se il silenzio perdura anche in questo lasso di dieci giorni, prende il via un “fai-da-te” di secondo livello: decorso inutilmente il termine, l’attestazione dell’Amministrazione può essere sostituita da una autodichiarazione del privato. La riforma sembra, tuttavia, non cogliere nel segno, a parte il tentativo di “certificare” la messa in mora dell’Amministrazione, lasciando, alle imprese l’iniziativa legata all’autocertificazione della formazione dell’atto. Con quali rischi?
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