La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, nella circolare n. 1 del 2022, commenta le misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 sulla normativa che regola le pensioni: proroga dell'Ape Sociale per un nuovo anno, con l'ampliamento della platea dei beneficiari e una nuova categorizzazione dei lavoratori addetti a mansioni gravose, l’estensione della data ultima di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi per Opzione Donna, Quota 100, non prorogata ma, per il 2022, affiancata dalla Quota 102, che prevede un requisito anagrafico più severo di 64 anni di età.
La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, nella circolare n. 2 del 4 gennaio 2022, esamina le novità stabilite dalla legge di Bilancio 2022 in materia di pensioni. A fronte della mancata proroga di Quota 100, viene introdotta una differente forma di pensionamento anticipato denominato Quota 102, conseguibile con un’età anagrafica minima di 64 anni e 38 di contributi.
Quota 102
I lavoratori autonomi e subordinati del settore pubblico e privato che, nel corso del 2022, compiano 64 anni di età e maturino almeno 38 anni di anzianità contributiva, possono richiedere il trattamento di pensione anticipata in Quota 102. A condizione che la maturazione dei requisiti avvenga nel corso dell’anno, l’accesso alla pensione è consentito anche successivamente al 21 dicembre 2022.
La decorrenza trattamento pensionistico anticipato in Quota 102 è assoggetto al sistema posticipato di decorrenza delle c.d. “finestre”. Più precisamente, per i lavoratori autonomi e subordinati del settore privato è prevista una finestra di tre mesi; conseguentemente, la pensione decorre:
- dal primo giorno del quarto mese successivo alla maturazione dei requisiti di accesso, se iscritti alla assicurazione generale obbligatoria;
- dal giorno immediatamente successivo il termine della finestra trimestrale, se iscritti a una gestione esclusiva dell’assicurazione generale obbligatoria.
La pensione in Quota 102 non è cumulabile con altri redditi da lavoro autonomo o subordinato, anche se prodotti all’estero, relativi ad attività svolte successivamente alla decorrenza del trattamento e sino al compimento dell’età per il pensionamento di vecchiaia. Il cumulo reddituale è consentito unicamente con redditi da lavoro autonomo occasionale, percepiti entro la soglia dei 5.000 euro lordi annui.
Ape sociale 2022
La legge di Bilancio 2022 è intervenuta anche sull’Ape sociale, prevedendo la possibilità di maturare i requisiti utili sino al 31 dicembre 2022.
I requisiti comuni alle differenti categorie di beneficiari sono:
- compimento del 63° anno di età;
- cessazione dell’attività lavorativa.
I requisiti di contribuzione differiscono, invece, in base alla categoria di appartenenza:
- 30 anni di contributi per i disoccupati di lungo corso, per i caregiver e gli invalidi dal 74 per cento;
- 36 anni per gli addetti ai lavori gravosi;
- 32 anni per gli operai edili, come indicati nel Ccnl per i dipendenti delle imprese edili e affini, per i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta
Le donne, inoltre, hanno diritto a una riduzione del requisito contributivo pari a un anno per ogni figlio, sino a un massimo di due.
Opzione donna
La Legge di Bilancio del 2022 ha ampliato i termini dell’accesso a Opzione Donna, consentendo di accedere all’anticipo alle lavoratrici che maturino i requisiti anagrafici e contributivi entro la fine del 2021.
Restano anche confermate le finestre di attesa di 12 e 18 mesi. Un anticipo così consistente rispetto all’età della pensione di vecchiaia (fissata in 67 anni fino al 2024) e rispetto ai contributi della pensione anticipata (pari, per le donne, a 41 anni e 10 mesi di contributi fino al 2026) si traduce tuttavia in una penalizzazione permanente per l’assegno; questo viene infatti completamente ricalcolato con il metodo contributivo per le donne optanti, a prescindere dalla loro reale anzianità contributiva al 1995. Deve trattarsi di 35 anni di contributi “effettivi”, escludendo cioè la contribuzione figurativa della disoccupazione (Aspi, Mini-Aspi e Naspi) e della malattia non integrata dal datore di lavoro. L’accesso a Opzione Donna in tutti i settori potrà essere richiesto anche dopo il 2022, sempre a condizione che i requisiti siano però maturati entro la scadenza fissata al 31.12.2021.
Contratto di espansione
Anche la vigenza del contratto di espansione viene prorogata per un altro biennio: fino al 2023 i datori di lavoro del settore privato ammessi dovranno avere un organico aziendale non inferiore a 50 unità lavorative, soglia raggiungibile sia dalla singola impresa sia calcolata complessivamente nelle ipotesi di aggregazione stabile di imprese con un'unica finalità produttiva o di servizi.
A cura della Redazione
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