L’impianto della manovra di bilancio predisposta dall’esecutivo ha inteso proseguire la politica di contrasto al caro energia e ha previsto, altresì, misure finalizzate a sostenere famiglie, lavoratori e imprese, ponendo le basi per gli interventi di carattere strutturale che il governo intende realizzare per contrastare fenomeni di svantaggio competitivo a danno delle imprese italiane e per rimuovere le diseguaglianze a livello sociale. Lo ha evidenziato il Ministro Giancarlo Giorgetti in audizione presso le commissioni riunite Finanze di Senato e Camera.
Si è svolta l’audizione del Ministro Giancarlo Giorgetti presso le commissioni riunite Finanze di Senato e Camera per illustrare le linee programmatiche del Ministero dell’Economia e delle finanze. Ha partecipato alla riunione anche il vice ministro Maurizio Leo che ha affrontato gli argomenti legati alla materia fiscale.
Il Ministro ha evidenziato come ci troviamo attualmente in una fase di rallentamento della crescita della nostra economia e di forte rialzo dell’inflazione ma non si condivide, tuttavia, il pessimismo sulle prospettive dell'economia internazionale e italiana che traspare dalle previsioni economiche del FMI.
In questa fase si possono notare fattori positivi come l’andamento dell’occupazione e il recupero degli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese registrati nel mese di novembre.
Giorgetti ha evidenziato come l’impianto della manovra di bilancio predisposta dall’esecutivo ha inteso proseguire la politica di contrasto al caro energia e ha previsto, altresì, misure finalizzate a sostenere famiglie, lavoratori e imprese, ponendo le basi per gli interventi di carattere strutturale che il governo intende realizzare per contrastare fenomeni di svantaggio competitivo a danno delle imprese italiane e per rimuovere le diseguaglianze a livello sociale.
Riguardo al finanziamento delle misure contro il caro energia il ministro ha annunciato che saranno estese oltre il primo trimestre e l’Italia nel 2023 avrà una percentuale di misure mirate contro il caro-energia superiore ad altri paesi dell’Ue.
Per quanto attiene alla riduzione della pressione fiscale il ministro ha sottolineato che nella NADEF era stimata al 43,4%, inteso come rapporto tra entrate fiscali e PIL, e attraverso le misure di sgravio contenute nel DDL Bilancio scenderebbe di oltre 0,2 punti percentuali nel 2023, al 43,2%.
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