Tra i requisiti obbligatori per l'accesso ai fondi è posto quello del DNSH (Do No Significant Harm), vale a dire il principio per cui qualsiasi iniziativa sostenuta dai fondi PNRR, in qualsiasi settore di intervento, dovrà dimostrare il rispetto del “non arrecare danno all'ambiente”. Tutte le spese finanziate con le risorse PNRR devono essere coerenti con questo principio. La PMI dovrà presentare in sede di rendicontazione la “Dichiarazione di conformità al DNSH” indicando la scheda tecnica di riferimento e, per lo strumento transizione digitale ed ecologica, ove necessarie, le relative schede focus. Come valutare senza timore di sbagliare se un investimento rientra tra quelli conformi al DNSH?
Gli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che utilizza gli aiuti economici stanziati dall'Unione Europea per sostenere le economie degli Stati membri dopo la pandemia, hanno precise regole di accesso ai prestiti a fondo perduto e ai finanziamenti a tasso agevolato da parte delle aziende beneficiarie, e degli altri soggetti interessati.
Tra i requisiti obbligatori per l'accesso ai fondi è posto quello del DNSH (Do No Significant Harm), vale a dire il principio per cui qualsiasi iniziativa sostenuta dai fondi PNRR, in qualsiasi settore di intervento, dovrà dimostrare la compliance (cioè il rispetto) del “non arrecare danno all'ambiente”. In particolare, questo significa che l’iniziativa economica per la quale si richiede il contributo deve garantire il rispetto di sei obiettivi ambientali:
1) non produrre significative emissioni di gas serra;
2) non determinare un maggiore impatto negativo del clima, sull'attività stessa o sulle persone, sulla natura o sui beni;
3) rispettare l'uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine;
4) orientarsi verso la transizione ad un’economia circolare;
5) prevenire e ridurre l'inquinamento;
6) proteggere la biodiversità e gli ecosistemi.
Secondo questa classificazione, per attività sostenibili si intendono tutte quelle attività che contribuiscono a migliorare sostanzialmente almeno uno di questi obiettivi e non creino un impatto negativo negli altri cinque.
Tutte le spese finanziate con le risorse PNRR devono essere coerenti con il principio del DNSH, ai sensi dell'articolo 17 del Regolamento Tassonomia (UE) 2020/852, in conformità agli Orientamenti tecnici della Commissione europea (2021/C/58/01). La PMI dovrà presentare in sede di rendicontazione la “Dichiarazione di conformità al DNSH” indicando la scheda tecnica di riferimento e, per lo strumento transizione digitale ed ecologica, ove necessarie, le relative schede focus.
Cosa contiene la guida operativa per il rispetto del principio DNSH
Sul Portale istituzionale www.italiadomani.gov.it è possibile effettuare il download della “Guida operativa per il rispetto del principio DNSH”, che fornisce indicazioni sui requisiti tassonomici, sulla normativa corrispondente e sugli elementi utili per documentare il rispetto di tali requisiti. Nello specifico, la guida effettua una mappatura delle misure del PNRR, associando ad ogni misura i settori di attività coinvolti per la realizzazione degli interventi. Da qui il passaggio alla presentazione delle schede tecniche relative a ciascun settore di attività (per esempio: costruzione di nuovi edifici, fotovoltaico, ciclabili), la cui funzione è quella di contestualizzare i principi guida del DNSH per il settore e fornire i vincoli per garantire il principio del DNSH, nonché i riferimenti normativi nazionali ed europei e esempi di elementi di verifica. Infine, una check list di verifica e controllo per ciascun settore di attività, che riassume i principali elementi di verifica richiesti nella corrispondente scheda tecnica.
Una sfida ulteriore per il consulente chiamato ad assistere l’azienda, beneficiaria dei fondi, che deve dimostrare concretamente il rispetto del principio DNSH. Tale passaggio è obbligatorio per accedere alle misure di finanziamento, pena l'inammissibilità della spesa. Infatti, le amministrazioni titolari degli investimenti PNRR seguono precise avvertenze e monitorano il processo di erogazione del contributo dai primi atti di programmazione della misura e fino al collaudo/certificato di regolare esecuzione degli interventi. Nei decreti di finanziamento e negli specifici documenti tecnici di gara sono esplicitati gli elementi essenziali necessari all’assolvimento del DNSH, con previsione di eventuali meccanismi amministrativi automatici che comportano la sospensione dei pagamenti e l’avocazione del procedimento in caso di mancato rispetto del DNSH.
Il professionista aziendale può trovare ampi spazi di intervento nella valutazione delle modalità con cui un’impresa può considerarsi sostenibile da un punto di vista ambientale ed accedere a canali di finanziamento preferenziali, nella ridefinizione dei modelli di business dell’impresa, in modo che integrino realmente la sostenibilità e nella comunicazione con gli stakeholder. |
Quali sono i vantaggi della tassonomia delle attività sostenibili
Un primo punto da approfondire sul tavolo delle competenze necessarie per aiutare imprese, stakeholder finanziari e enti pubblici ad individuare ciò che è realmente sostenibile secondo criteri oggettivi e ben definiti, è la “tassonomia”, un
sistema di classificazione, entrato in vigore nel gennaio 2022, che stabilisce quali attività si considerano sostenibili e quali no (Fonte:
Questo simbolo indica la disponibilità del documento su One FISCALE
Clicca il link verde per accedere alla piattaforma
Regolamento UE 2020/852). Dallo scorso anno la
tassonomia coinvolge obbligatoriamente:
- le imprese soggette alla Non Financial Reporting Directive (NFRD) che devono rendicontare le informazioni non finanziarie allineate alla Tassonomia: aziende quotate con più di 500 dipendenti, le banche e le assicurazioni.
- le pubbliche amministrazioni che definiscono politiche e incentivi pubblici: la tassonomia sarà il benchmark di riferimento per attribuire incentivi europei;
- gli investitori che offrono prodotti finanziari nell’Unione europea, inclusi i fondi pensione, dovranno fornire informazioni riguardo l’attinenza dei prodotti che offrono alla Tassonomia, specificando in che misura gli investimenti sottostanti sono allineati alla tassonomia, espressa in percentuale dell’investimento, del fondo e del portafoglio.
Ma la tassonomia genera una serie di vantaggi per tutte le imprese, in particolare per le PMI, in quanto possono intercettare importanti risorse pubbliche e private, messe in campo a livello europeo e nazionale, grazie agli strumenti finanziari ad hoc, allineati alla tassonomia stessa.
È il caso, appunto, dei bandi PNRR.
Come saperne di più su quali sono le attività sostenibili
É possibile tracciare step operativi per affrontare il tema in questione, partendo dalla consultazione dei siti web dell’Unione Europea di riferimento, dove è possibile:
2)
consultare i
criteri di vaglio tecnico che consentono di determinare
a quali condizioni un'attività economica contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici o all'adattamento ai cambiamenti climatici e se non arreca un danno significativo a nessun altro obiettivo ambientale;
3)
consultare la “
EU Taxonomy Compass”, la “
bussola” della tassonomia europea delle attività ecosostenibili, la quale mira a rendere più facile l'accesso ai contenuti della tassonomia dell'UE per una varietà di utenti. In particolare, la bussola consente alle
imprese, tra queste anche quelle del settore delle
costruzioni ed
energia, di verificare quali attività sono incluse nella tassonomia dell'UE, a quali obiettivi contribuiscono in modo sostanziale e quali criteri devono soddisfare.
Copyright © - Riproduzione riservata
Per accedere a tutti i contenuti senza limiti abbonati a
IPSOA Quotidiano Premium
1 anno
€ 118,90
(€ 9,90 al mese)
Primi 3 mesi
€ 19,90
poi € 35,90 ogni 3 mesi