È in fase di conclusione l’iter di approvazione definitivo e di pubblicazione del Regolamento MiCA, prevista per l’aprile prossimo. È confermata la tripartizione delle crypto-attività: asset-referenced tokens, e-money tokens e le altre crypto-attività prive di meccanismi di stabilizzazione, compresi gli utility tokens. L’unica categoria di crypto-attività che presenta incertezze circa l’inclusione o meno nel perimetro MiCA è quella degli non-fungible tokens. Il regolamento troverà applicazione solo nei confronti di soggetti identificabili, con l’obbligo di costituzione in forma societaria stabilita all’interno dello Stato Membro. Quali altri obblighi prevede in generale questa regolamentazione? Quali, in particolare, con riferimento al servizio di custodia? Il Master IPSOA “Criptovalute, NFT e Metaverso”, in partenza dal 30 marzo 2023, fornirà le risposte necessarie.
A distanza di oltre due anni dalla prima proposta legislativa europea sulle crypto-attività, è stata pubblicata ad ottobre la bozza - che dovrebbe essere finale ma che dovrà passare ancora una votazione conclusiva - del Regolamento MiCA, che si avvicina, dunque, alla pubblicazione prevista per aprile 2023. Inizialmente prevista per febbraio 2023, la votazione finale è stata posticipata ufficialmente per ritardi nella traduzione del testo nelle diverse lingue, anche se si sospetta qualche modifica dell’ultima ora soprattutto in considerazione delle vicende che hanno interessato l’exchange FTX alla fine del 2022.
Perimetro applicativo del regolamento
La bozza finale non presenta particolari sorprese circa il perimetro applicativo ed i servizi contemplati.
Viene confermata la tripartizione delle crypto-attività incluse, che prevede: gli asset-referenced tokens (stablecoins), gli e-money tokens (stablecoins con concambio at par value con la moneta fiat di riferimento) e le altre crypto-attività prive di meccanismi di stabilizzazione, compresi gli utility tokens.
L’unica categoria di crypto-attività che presenta incertezze circa l’inclusione o meno nel perimetro MiCAR è quella degli NFT, non-fungible tokens, ovvero token caratterizzati da un codice identificativo unico e collegati ad asset digitali o fisici.
Gli NFT erano rimasti esclusi dall’ambito di applicazione normativo nella prima versione di MiCA del 2020, per poi trovare gradualmente ingresso con le successive modifiche. Il presupposto della loro iniziale esclusione risiedeva proprio nella loro unicità e non inter-scambiabilità, che ne avrebbe determinato una scarsa rilevanza a livello sistemico. Sennonché il legislatore si è poi accorto che, nella prassi, alcuni NFT circolanti sul mercato non presentavano apprezzabili elementi di unicità, tanto da risultare sostanzialmente fungibili ed utilizzati per finalità diverse da quelle di puro collezionismo, ad esempio, quali strumenti di investimento o di scambio. Il tutto accompagnato da un sempre crescente volume di scambi e di capitalizzazione di mercato.
Il legislatore si è nel tempo accorto che l’unicità degli NFT e dunque la loro non sostituibilità con altri dello stesso genere non può essere esclusivamente garantita a livello tecnico dall’assegnazione di un identificativo unico, essendo al contempo necessario che gli asset ad essi collegati siano a loro volta effettivamente non fungibili. Sulla base di questa riflessione, dunque, gli NFT che presentano caratteri di fungibilità sono stati progressivamente inclusi nella regolamentazione.
Abbiamo dunque assistito, su intervento del Consiglio di Europa, all’ingresso nell’ambito di applicazione del MiCA degli NFT frazionati – ovvero “porzioni” identiche di uno stesso NFT – sul presupposto che frazioni uguali di un unico bene devono considerarsi tra loro perfettamente fungibili. Con l’ultima bozza di Regolamento MiCA, il legislatore europeo si è poi spinto addirittura oltre, andando ad includere nel perimetro applicativo anche gli NFT emessi “su larga scala” o nell’ambito di “collezioni”, poiché tali fenomeni sarebbero indicativi di una loro fungibilità. |
Verrà rimesso all’ESMA, l’Autorità Europea di Supervisione dei Mercati, stabilire con interventi di secondo livello le caratteristiche specifiche che gli NFT devono avere per rientrare nell’ambito applicativo della nuova regolamentazione.
Soggettivi coinvolti: obblighi
Per quanto riguarda i prestatori di servizi, è stato confermato che il regolamento troverà applicazione solo nei confronti di soggetti identificabili, con esclusione, dunque, dei protocolli interamente decentralizzati per i quali sia impossibile individuare un soggetto che ne gestisce il funzionamento. Questa esclusione apre certamente un faro sul fenomeno c.d. “d.i.n.o.”, ovvero decentralized in the name only, costituito da protocolli apparentemente decentralizzati, ma in realtà gestiti e operati da soggetti individuabili. In ogni caso, secondo quanto è dato sapere, il legislatore europeo starebbe pensando a una regolamentazione ad hoc per i protocolli realmente decentralizzati.
Per quanto riguarda i prestatori di servizi identificabili, il Regolamento MiCAR prevede l’obbligo di costituzione in forma societaria stabilita all’interno di uno Stato Membro, con facoltà di prestare servizi negli altri Stati in regime di stabilimento o libera prestazione di servizi, l’obbligo di presenza del management e di almeno un amministratore nel territorio dell’UE, requisiti di capitalizzazione minima variabili in funzione del servizio prestato e di onorabilità e professionalità del management e dei soci con partecipazione qualificata.
Servizi di custodia
Particolare attenzione viene prestata ai servizi tipici del mondo crypto e specialmente a quello della custodia, che assume valenza cruciale nel sistema legato alle crypto-attività, consistendo nella custodia delle chiavi private necessarie per firmare le transazioni e quindi disporre degli asset.
Il Regolamento MiCA prevede un sistema di segregazione e separazione perfetta tra gli asset propri del fornitore e quelli detenuti per conto dei propri clienti, che devono necessariamente essere attribuiti a un indirizzo sulla blockchain.
Pur prevedendo, quindi, la possibilità di un conto “omnibus” che detenga tutti gli asset dei clienti, non sarà più possibile la custodia “virtuale” (ovvero non registrata su blockchain ma gestita solo contabilmente dal prestatore). Inoltre, viene previsto un obbligo di copertura assicurativa per le responsabilità del fornitore di servizi verso i propri clienti. |
Termini per l’adeguamento
Sicuramente il Regolamento MiCA impone numerosi obblighi di organizzazione interna e di adozione di procedure che richiederanno tempo per essere efficacemente implementate. Ad oggi, le tempistiche prevedono l’obbligo di adeguamento per la fine del 2024, ovvero 18 mesi dopo l’entrata in vigore, che è prevista per la metà di quest’anno.
Il mondo dei cripto asset è in continua evoluzione, cruciale è pertanto comprendere la natura giuridica e gli aspetti regolamentari e fiscali delle principali cripto-attività, ovvero le criptovalute e i Non Fungible Token (NFT) e dei loro applicativi nel metaverso. Puoi approfondire con i nostri esperti le tematiche di maggiore attualità e la recente regolamentazione fiscale introdotta dalla legge di Bilancio per il 2023 per le cripto-attività, a cui è abbinata anche una possibilità di regolarizzazione e di rivalutazione delle stesse. |
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