Bilancio e contabilità Da CNDCEC e FNC Ricerca

Partenariato pubblico-privato: linee guida per la redazione del piano economico-finanziario

Condividi
Il Consiglio e la Fondazione Nazionale Ricerca dei commercialisti hanno pubblicato il documento “Linee guida per la redazione del piano economico-finanziario nelle procedure di partenariato pubblico-privato: aggiornamenti in base al nuovo codice e alla prassi recente”, che approfondisce la tematica dell’elaborazione del piano economico-finanziario nell’ambito delle procedure di PPP (partenariato pubblico-privato). Il piano economico-finanziario ha un’importanza cruciale nell’ambito delle iniziative di partenariato pubblico-privato: ciò significa che la predisposizione dell’offerta e del relativo piano economico-finanziario deve essere necessariamente supportata da un soggetto, come può essere il professionista iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, esperto in materia di capital budgeting, valutazione dei progetti di investimento, analisi e pianificazione finanziaria, oltre che di gestione dei rischi, la cui allocazione rappresenta uno degli elementi di maggiore significatività nell’ambito delle operazioni di partenariato pubblico-privato.
Il Consiglio e la Fondazione Nazionale Ricerca dei commercialisti hanno pubblicato il documento “Linee guida per la redazione del piano economico-finanziario nelle procedure di partenariato pubblico-privato: aggiornamenti in base al nuovo codice e alla prassi recente”, che approfondisce la tematica dell’elaborazione del piano economico-finanziario nell’ambito delle procedure di PPP (partenariato pubblico-privato) e rappresenta un aggiornamento delle linee guida pubblicate nel 2019.
L’aggiornamento delle linee guida, realizzate nell’ambito dell’area di delega “Finanza aziendale” affidata al consigliere Antonio Repaci e dai ricercatori Roberto De Luca e Nicola Lucido, si è reso necessario soprattutto in seguito all’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici.
Nell’elaborare il documento sono stati considerati:
- i recenti provvedimenti emanati dagli standard setter di riferimento (principalmente ANAC, MEF e Ragioneria Generale dello Stato),
- alcune significative pronunce giurisprudenziali che hanno affrontato gli argomenti trattati, valutando anche argomenti molto specifici che necessitano di spiccate competenze tecniche.
Viene evidenziato infatti che, dalla gestione dei rischi al costo del capitale, dalla redditività alla sostenibilità finanziaria, ai fini di un adeguato utilizzo del PPP è necessario l’intervento di figure altamente specializzate che riescano a gestire al meglio gli investimenti, trovando il giusto equilibrio tra le esigenze dei diversi attori in campo.
Lo studio evidenzia in particolare che gli strumenti del partenariato pubblico-privato possono anche rappresentare un driver significativo per favorire e sostenere la realizzazione degli interventi previsti dal PNRR, generando benefici per l’intero sistema economico del Paese. Per questo motivo, il Consiglio e la Fondazione Nazionale Ricerca dei commercialisti hanno voluto fornire un’esaustiva analisi delle questioni sottese al fine di offrire indicazioni a un’ampia platea di enti locali e imprese che utilizzano o intendono utilizzare le procedure di partenariato e hanno necessità di gestirle e monitorarle al meglio.
Il documento è suddiviso in sei sezioni:
- il partenariato pubblico-privato alla luce del nuovo codice dei contratti pubblici;
- l’allocazione dei rischi nelle operazioni di PPP;
- il piano economico-finanziario nel PPP alla luce delle nuove indicazioni ANAC-MEF-RGS e della giurisprudenza recente;
- il monitoraggio della concessione e le ipotesi di revisione del piano economico-finanziario;
- un modello di riferimento;
- conclusioni.
All’interno del documento è stato rimarcato come, attesa l’eterogeneità delle procedure e degli strumenti di PPP, emerga comunque la necessità di adottare un approccio tipologico nella valutazione dei singoli progetti, tenendo conto:
- dei bisogni del contesto sociale di riferimento,
- delle istanze della P.A.,
- delle esigenze di redditività e bancabilità del concessionario,
- dei profili di rischio dell’investimento.
Il PEF ha un’importanza cruciale nell’ambito delle iniziative di partenariato pubblico-privato: ciò significa che la predisposizione dell’offerta e del relativo piano economico-finanziario deve essere necessariamente supportata da un soggetto, come può essere il Professionista iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, esperto in materia di capital budgeting, valutazione dei progetti di investimento, analisi e pianificazione finanziaria, oltre che di gestione dei rischi, la cui allocazione rappresenta uno degli elementi di maggiore significatività nell’ambito delle operazioni di partenariato pubblico-privato.
Simili verifiche dovranno essere effettuate anche da parte delle stazioni appaltanti le quali, a tale scopo, dovranno dotarsi delle competenze (soprattutto in ambito economico-finanziario e in tema di risk management) necessarie a gestire al meglio le procedure di PPP, caratterizzate da un elevato grado di complessità: in molti casi, infatti, è proprio la carenza di qualità tecnico-progettuale da parte delle stazioni appaltanti a determinare il fallimento delle iniziative di PPP.

Copyright © - Riproduzione riservata

Per accedere a tutti i contenuti senza limiti abbonati a IPSOA Quotidiano Premium
1 anno € 118,90 (€ 9,90 al mese)
Primi 3 mesi € 19,90 poi € 35,90 ogni 3 mesi
Condividi

Potrebbero interessarti

Notizie e approfondimenti

Podcast

Deposito del bilancio 2024: istruzioni per l’uso

Ada Ciaccia - Dottore commercialista in Brindisi

Errori contabili più facili da correggere. In che modo?

Roberta Aiolfi - Dottore commercialista in Bergamo

Bilanci di liquidazione: tra modifiche già in vigore e novità in arrivo

Massimo Simone - Dottore commercialista in Milano

Bilancio 2024: quando scade e come si deposita

Massimo Simone - Dottore commercialista in Milano