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ESG: la guida operativa dei commercialisti

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Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha pubblicato il documento dal titolo “I fattori ESG nella valutazione d’azienda: la costruzione della base informativa” curato dalla Commissione di studio “Valutazione d’azienda” alla quale è delegato il presidente della categoria Elbano de Nuccio. La pubblicazione è una guida operativa che mira a supportare i professionisti lungo il processo estimativo delle PMI italiane che intraprendono percorsi di implementazione dei fattori ESG su base volontaria. Nel documento sono state approfondite e tracciate le modalità operative per giungere a raccogliere e collezionare in maniera organica il set documentale necessario e prodromico al successivo processo valutativo.
Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha pubblicato il documento dal titolo “I fattori ESG nella valutazione d’azienda: la costruzione della base informativa” curato dalla Commissione di studio “Valutazione d’azienda” alla quale è delegato il presidente della categoria Elbano de Nuccio.
La pubblicazione è una guida operativa che mira a supportare i professionisti lungo il processo estimativo delle PMI italiane che intraprendono percorsi di implementazione dei fattori ESG su base volontaria. Nel documento sono state approfondite e tracciate le modalità operative per giungere a raccogliere e collezionare in maniera organica il set documentale necessario e prodromico al successivo processo valutativo.
Le informazioni fornite sono essenzialmente di carattere indicativo, non potendosi ridurre ad un mero esercizio compilativo, considerate le pressoché illimitate possibilità e configurazioni che i fattori ESG possono avere nei diversi settori in cui operano le imprese.
Quello che emerge come tratto caratteristico è, invece, la necessità che il valutatore sviluppi una ulteriore capacità valutativa, particolarmente sensibile a tematiche di natura qualitativa, che risulti completata da una serie di ulteriori conoscenze legate:
i. al quadro giuridico di riferimento nazionale, europeo e internazionale (CSRD2 e CSDDD3 in particolare);
ii. ai documenti emanati dalle organizzazioni internazionali (standard EFRAG, IFRS, GRI, IR Framework, etc) sui temi ESG.
La disciplina è in continua evoluzione, come anche in generale la dottrina, in merito, pertanto è indispensabile adottare nell’attività valutativa un approccio culturalmente “aperto” e costantemente attento a recepire le nuove e ulteriori indicazioni che gli enti istituzionali di riferimento provvedono ad emanare; questo dovrà essere accompagnato dallo sviluppo di una sensibilità prettamente qualitativa che rappresenterà il tratto caratteristico a cui non può essere sottratta, e, anzi, rappresenterà un elemento sostanziale la validità delle conclusioni adottate dal valutatore.
De Nuccio afferma che “I fattori ESG hanno una rilevanza trasversale, che partendo dagli obiettivi sostanziali che perseguono, caratterizzano il modello di business delle imprese e, conseguentemente, anche il processo tecnico professionale finalizzato a determinarne il loro valore. Gran parte del tratto caratteristico del processo valutativo afferente l’apprezzamento dell’impatto dei fattori ESG sul valore dell’azienda, pur non discostandosi dalle ordinarie impostazioni e tecniche sviluppate e costituenti basi consolidate nelle attività di stima, richiede all’esperto di sviluppare una spiccata sensibilità di natura qualitativa verso queste tematiche al fine di poterne apprezzare, e di conseguenza valorizzare, i possibili effetti e impatti sui fattori caratterizzanti il modello di business dell’impresa che più o meno direttamente incidono sulle logiche di creazione di valore”.

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