Con la circolare n. 1/E del 20 gennaio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito i chiarimenti sulla maxi deduzione del costo del lavoro in presenza di nuove assunzioni. Il documento di prassi, che si è reso necessario in ragione della proroga prevista dalla legge di Bilancio 2025, ricorda i presupposti soggettivi dell’incentivo, le regole per determinare l’incremento occupazionale e l’ammontare della maggiore deduzione spettante e illustra anche alcuni casi particolari.
Pronte le istruzioni aggiornate sulla maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni: con la circolare n.1/E del 20 gennaio 2025 l'Agenzia delle Entrate attualizza le istruzioni alla luce della proroga della misura, disposta dalla legge di Bilancio 2025.
Il D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 216, rubricato "Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi", con l’art. 4 introduce, per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, una nuova misura, per i titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni, finalizzata a favorire l’incremento occupazionale attraverso il riconoscimento di una maggiorazione del costo del personale ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni, anche appartenente a determinate categorie svantaggiate (per le quali è prevista un’ulteriore maggiorazione del costo deducibile).
Il comma 6 dell’art. 4 demanda a un apposito decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il compito di stabilire "le disposizioni attuative del presente articolo, con particolare riguardo alla determinazione dei coefficienti di maggiorazione relativi alle categorie di lavoratori svantaggiati in modo da garantire che la complessiva maggiorazione non ecceda il 10 per cento del costo del lavoro sostenuto per dette categorie".
L’art. 1, commi 399 e 400, della legge 30 dicembre 2024, n. 207 (legge di Bilancio 2025), dispone una proroga della misura, prevedendo che la stessa si applichi anche per i tre periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2024 (per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare, pertanto, per i periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027).
Di conseguenza, per ciascuno dei tre periodi d’imposta per i quali è disposta la proroga, la disciplina agevolativa in esame dovrà essere applicata, con i relativi adeguamenti temporali, facendo riferimento alle disposizioni recate dal Decreto e dal decreto attuativo (che riguardano il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023).
Il beneficio è rivolto ai titolari di reddito d’impresa e agli esercenti arti e professioni, anche in forma associata, a condizione che il reddito sia determinato analiticamente e che l’attività, antecedentemente all’inizio del periodo d’imposta agevolato, sia stata effettivamente avviata da almeno un anno.
La maggiorazione spetta solo se, al termine del periodo d’imposta agevolato, l’incremento del numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato è accompagnato dall’incremento del numero complessivo dei lavoratori dipendenti, inclusi quelli a tempo determinato.
In cosa consiste il bonus?
L’incentivo consente agli operatori economici di incrementare il costo ammesso in deduzione per assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato.
La maggiorazione è pari al 20% e aumenta di un ulteriore 10% in caso di assunzione di persone meritevoli di maggior tutela, come ad esempio le persone con disabilità, le donne con almeno due figli minorenni, le donne vittime di violenza inserite nei percorsi di protezione e i giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile.
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