Durante il convegno “Riforma Tributaria e principi costituzionali”, organizzato dalla Camera degli Avvocati Tributaristi di Palermo, il presidente di UNCAT Gianni Di Matteo ha evidenziato il rischio che, a fronte di una riforma fiscale così imponente (16 decreti delegati + 4 testi unici, al momento), destinata a riscrivere il sistema tributario italiano all’insegna di principi costituzionali, si trascuri la necessità di affidarsi a professionisti iscritti ad Albi e specialisti nella materia.
L'UNCAT ha pubblicato un comunicato stampa il 9 giugno 2025 riguardante la riforma fiscale.
L’UNCAT ha evidenziato come l’imponente riforma fiscale si gioca il proprio successo anche sulla competenza specialistica dei professionisti e sulla capacità di far valere, anche processualmente, principi di garanzia.
Le importanti sentenze “Italgomme” della Corte europea dei diritti dell’Uomo e Orde van Vlaamse Balies della Corte di Giustizia della Unione europea dimostrano che l’avvocatura e le sue competenze, tese alla difesa anche processuale dei diritti, sono snodi nevralgici per l’attuazione dei principi costituzionali anche in campo tributario.
Il presidente di Uncat, Gianni Di Matteo, è intervenuto al convegno “Riforma Tributaria e principi costituzionali”, organizzato dalla Camera degli Avvocati Tributaristi di Palermo in occasione della celebrazione dei XXV anniversario dalla sua costituzione.
Al centro della riflessione di Di Matteo il rischio che, a fronte di una riforma così imponente (16 decreti delegati + 4 testi unici, al momento), destinata a riscrivere il sistema tributario italiano all’insegna di principi costituzionali, si trascuri la necessità di affidarsi a professionisti iscritti ad Albi e specialisti nella materia.
Le ultime sentenze della Corte di Giustizia e della Corte europea dimostrano che le garanzie del contribuente non camminano solo sulla compliance amministrativa ma anche sul rispetto di importanti principi ordinamentali anche eurocomunitari, di cui occorre tenere conto armonizzando le norme nazionali.
Il Governo pare confermare questa necessità di attenzione alle competenze sia nella disciplina del taxframework control, alla cui gestione saranno ammessi professionisti formati specificatamente; ma anche con la professionalizzazione dei magistrati tributari.
Al riguardo, il disegno di legge “correttivo”, ora all’esame della Camera (AC 2384), riconosce alla magistratura tributaria lo stesso status della magistratura ordinaria, specificando che la delega dovrà ispirarsi ai princìpi fondamentali regolatori del regime giuridico che definisce lo status giuridico dei magistrate ordinari, compresa la definizione di fattispecie disciplinari. Uncat è sempre stata favorevole al rafforzamento delle garanzie di autonomia e indipendenza ma si chiede se non sia opportuno coinvolgere l’avvocatura nelle valutazioni di professionalità dei magistrati, come accade nei consigli giudiziari.
Di Matteo ha anche apprezzato la scelta della maggioranza di prorogare il termine per la piena attuazione della riforma fiscale,
Il vicepresidente Angelo Cuva, ospite dell’evento, ha sottolineato la necessità di proseguire nel percorso riformatore, integrando le risorse in funzione di riduzione della pressione fiscale. “
Le conclusioni della giornata sono state affidate al vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo per cui la riforma tributaria rappresenta una svolta culturale prima ancora che normativa.
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