Il sistema tributario italiano contempla oggi nuove alternative all'utilizzo diretto, da parte dei beneficiari, dei crediti fiscali. Per alcune tipologie di spesa, infatti, è prevista la possibilità di beneficiare di un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore di beni e servizi e riferibile ad interventi agevolati (superbonus 110%, ecobonus, sisma bonus, bonus ristrutturazione, crediti Covid-19). Per queste spese è stata introdotta anche la possibilità di cedere ad altri soggetti il credito d'imposta. Quali possono essere i vantaggi?
Tra i vari incentivi fiscali destinati alle imprese per realizzare investimenti produttivi, prevale il credito d’imposta: meccanismo sempre più adoperato dallo Stato, che può essere utilizzato in compensazione tramite F24 ma, in molti casi, può essere monetizzato, sfruttando l’opzione di cessione del credito.
Ecobonus e sismabonus
Grazie al decreto Rilancio è possibile vendere subito il credito d’imposta e ottenere immediatamente un rimborso monetario. Infatti, si può evitare la detrazione fiscale, vantaggio spalmato su più anni, per ottenere velocemente una somma di denaro per pagare i propri interventi. Si può acquisire subito la monetizzazione delle spese effettuate per migliorare la qualificazione energetica della propria casa o per l’adeguamento antisismico.
Il contribuente che vende il credito d’imposta da Ecobonus o Sismabonus ha, quindi, la possibilità di ottenere rapidamente la liquidità che serve per poter pagare i lavori per il miglioramento della casa, dell’azienda o del condominio.
Tantissimi sono i vantaggi che si possono conseguire.
Ad esempio:
- vendere il proprio bonus fiscale (perché non interessato alla detrazione su 10 anni) consente di ottenere subito un rimborso in denaro per la vendita del credito d’imposta, in modo da poter pagare subito gli interventi di riqualificazione;
- se il contribuente rientra nella no Tax Area (e, quindi, non deve pagare le tasse), non usufruisce della detrazione fiscale e la vendita consente di ottenere un rimborso.
Ci sono molti soggetti che vorrebbero acquisire il credito d’imposta. Ad esempio, imprenditori, privati, enti e consorzi che vogliono risparmiare sulle tasse.
Credito d’imposta del condominio
È possibile vendere anche il credito d’imposta dei lavori sulle parti comuni del condominio. Per le spese che riguardano l’intervento di riqualificazione energetica che vengono effettuate sulle parti comuni dei condomini, è possibile sfruttare una detrazione fiscale. Essa riguarda il 70% delle spese, se l’incidenza è superiore al 25% della superficie lorda dell’edificio; il 75% delle spese se si migliora la prestazione energetica dell’edificio di almeno 2 classi.
Inoltre, si può ottenere la detrazione fino a 40.000 euro di spesa moltiplicato per il numero di unità immobiliari.
È possibile vendere il credito d’imposta ecobonus anche per il condomino. Il credito d’imposta sugli interventi fatti nel condominio viene calcolato sulla spesa che viene decisa all’interno della delibera assembleare. In buona sostanza, per ogni condomino si stabilisce la cifra (dipende ovviamente dalla quota di condominio a lui imputabile o dalle spese sostenute nel periodo di imposta). Così per la quota a lui imputabile, anche una persona che vive nel condominio può effettuare la cessione del credito d’imposta e monetizzare velocemente i lavori.
Per poter effettuare la cessione del credito d’imposta in condominio, l’amministratore deve comunicare all’Agenzia delle Entrate che l’acquirente ha accettato il credito. Assieme a ciò comunica anche il codice fiscale dell’acquirente e il totale del credito d’imposta. Quindi, consegna a ogni condomino la certificazione delle spese da lui sostenute.
I vantaggi della cessione del credito d’imposta
Ci sono diversi motivi per vendere il credito d’imposta.
La maggior parte delle persone che vuole affrontare interventi di riqualificazione energetica della casa non ha la liquidità necessaria per poter pagare tutti i lavori, che possono essere costosi. Allo stesso tempo, decidendo di usufruire dell’ecobonus si ha diritto a una grossa detrazione fiscale (il 110%) che, se non interessa al contribuente, può interessare ad altri soggetti. Enti, imprenditori, società e privati che vogliono risparmiare sulle tasse sono interessati ad acquistare il credito d’imposta da ecobonus a condizioni molto vantaggiose.
La possibilità di trasformare il credito d’imposta in una moneta fiscale da acquistare potrebbe aiutare la ripartenza delle imprese e anche dei privati, in questa difficile fase post-Covid. La cessione dei crediti di imposta può diventare un modo per aiutare la ripartenza delle imprese, monetizzando i vantaggi fiscali da versare per mezzo di modello F24. Si propone quindi un’alternativa rispetto all’uso diretto: cedere il credito d’imposta ad altri, che sono più interessati ad ottenerlo, e monetizzare questo credito con liquidità.
Quando spetta il credito d’imposta
Il credito d’imposta, particolarmente vantaggioso, sul 110% delle spese effettuate (nei limiti di spesa), vale su interventi di riqualificazione energetica della casa che rientrino in queste categorie:
- interventi di isolamento termico di superficie opache. Si tratta in particolare del cappotto termico, interno o esterno. Deve riguardare almeno il 25% della superficie lorda dell’edificio;
- interventi su edifici unifamiliari, ville oppure parti comuni del condominio per la sostituzione di impianti di riscaldamento vecchi. La sostituzione deve avvenire con impianti pompa di calore, geotermico, ibrido, fotovoltaico anche accumulo, di classe energetica almeno A;
- (se unito a uno dei due interventi di cui sopra) il bonus infissi (sostituzione infissi per migliorare l’isolamento della casa);
- sismabonus (accesso a detrazione se unito ad uno degli interventi di riqualificazione energetica dell’abitazione o condominio o azienda).
Per quali bonus è possibile la cessione?
Il decreto Rilancio ha introdotto la vendita di credito d’imposta. Si può quindi optare, per i soggetti che hanno diritto al credito d’imposta, anche per la cessione (anche parziale) del credito medesimo ad altri soggetti. Fra questi ultimi, sono compresi anche istituti di credito ed intermediari finanziari.
Elenchiamo i diversi crediti d'imposta che possono essere ceduti:
- il credito d’imposta per le botteghe e per i negozi;
- il credito per i canoni di locazione di immobili per affitto d’azienda e a uso non abitativo;
- il bonus per l’adeguamento di ambienti di lavoro;
- l’ecobonus;
- il credito per la sanificazione degli ambienti di lavoro.
La detrazione, specifica la legge, può anche essere ceduta a terzi. Questo avviene sostanzialmente quando il soggetto beneficiario del credito d’imposta non ha interesse o convenienza economica a portare le spese in detrazione. Il decreto Rilancio per le spese per la riqualificazione energetica contiene una detrazione al 110%, quindi più dello speso. Comprare il credito d’imposta è quindi una soluzione assolutamente legale, che noi mettiamo a disposizione sul nostro sito per chiunque sia interessato ad acquistare bonus fiscali per risparmiare sulle tasse.
Chi può acquistare il bonus fiscale
Possono acquistare il bonus fiscale:
- le banche e gli istituti di credito;
- gli intermediari finanziari;
- I fornitori di beni e di servizi che hanno eseguito i lavori di riqualificazione energetica;
- altri soggetti privati come ad esempio persone fisiche, partite IVA, imprenditori, enti, in collegamento con il rapporto che ha originato la detrazione;
- gli organismi associativi, anche consorzi e società consortili;
- le Energy Service Company.
- le società di servizi energetici accreditate preso il GSE.
Chiunque acquista il credito d’imposta può disporre dello stesso dal 10 marzo del periodo di imposta successivo a quello in cui il condominio ha sostenuto la spesa. Il credito d’imposta può essere usato in compensazione con il modello F24 nella dichiarazione dei redditi.
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Grazie alla partnership con Finanza.Tech, il servizio consente di usufruire del servizio di monetizzazione dei crediti fiscali tramite:
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In questo modo, si potrà procedere con la vendita dei propri crediti e, dopo la verifica di Finanza.Tech, ricevere liquidità entro 24 ore.
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