Metaverso, dopo le imprese anche studi e uffici si trasformano
Non è affatto per caso che Facebook Inc. abbia annunciato il 28 ottobre di aver cambiato nome in Meta, confermando parte di un cambiamento non semplicemente di enfasi ma di contenuti e di offerta. E non è nemmeno un caso se oggi le migliori imprese si stanno sempre di più concentrando sul cd. “metaverso”. Dopo Facebook anche le aziende e gli studi professionali sono sempre più interessati a questo nuovo “mondo”. Sembra come un film di fantascienza del 1999, The Matrix. Ma il metaverso è reale e grandi multinazionali come Facebook, Nvidia e Roblox Corporation stanno scommettendo su di esso.
Dunque, cos'è il metaverso?
Cos’è il metaverso e perché sempre più aziende sono interessate a questo nuovo mondo?
Che cos'è il metaverso, chi c'è dentro e perché è importante? Bene, partiamo da una possibile definizione: il metaverso si riferisce a una varietà di esperienze, ambienti e risorse e concetti virtuali non più segmentati o intermittenti ma “fusi” insieme. In realtà, potrebbe essere più facile afferrare il concetto dicendo prima cosa non è: non è un singolo prodotto, non è un gioco e non è stato creato da un'unica azienda. Piuttosto, è simile a un world wide web in 3D, in cui le aziende, ma anche attività abitualmente svolte in ufficio, canali e mezzi di informazione e comunicazione sono immersivi e interoperabili.
In un certo senso è un facsimile digitale di come viviamo, lavoriamo, operiamo nel mondo fisico. Dunque, proprio come potremmo creare un documento in Microsoft Word e inviarlo tramite Gmail a un collega per leggerlo su un iPad, gli elementi nel metaverso potrebbero permetterci di fare lo stesso virtualmente, poiché in grado di muoversi attraverso un ecosistema di prodotti concorrenti, mantenendo il loro valore e la loro funzione e risultato. Un'opera d'arte virtuale acquistata come "token non fungibile" dall'azienda A, ad esempio, potrebbe in questo modo essere visualizzabile sul muro digitale di una casa in un gioco realizzato dall'azienda B.
Ma passiamo all’operatività effettiva e all’utilità offerta dal metaverso. Gli esempi forniti da Nvidia e dalla stessa BMW offrono riscontri reali su come il metaverso potrebbe riscrivere l’intero spettro del mondo del lavoro interessando tutti i suoi attori, grandi e piccoli.
Metaverso sì ma reale, funzionale e altamente produttivo
Per iniziare questo viaggio nella concretezza del metaverso è sufficiente fornire un breve elenco delle aziende che già ne fanno uso: la società produttrice di videogiochi Roblox Corporation (RBLX) sta già utilizzando il concetto di metaverso per la realizzazione dei suoi videogiochi; Nvidia Corporation (NVDA), società leader nella progettazione, sviluppo e commercializzazione di processori grafici programmabili, ha sviluppato l'Omniverse. In sostanza, si tratta d’un prodotto frutto del metaverso espressamente disegnato per gli ingegneri. Si presenta come una piattaforma aperta, facilmente espandibile, progettata per la collaborazione virtuale e la simulazione fisicamente accurata di attività e realizzazioni reali. In pratica, creativi, designer e ingegneri possono interagire con strumenti di design, risorse e progetti per collaborare e replicare azioni, elaborazioni e creazioni in uno spazio virtuale condiviso. E ancora, sviluppatori e i fornitori di software possono anch’essi facilmente sviluppare strumenti potenti sulla piattaforma modulare per espanderne le funzionalità.
E continuiamo con Facebook, Inc (FB) - Get Facebook, Inc. che ha acquistato Oculus VR e ha sviluppato lo spazio di incontro Horizon/mondo virtuale con il concetto di metaverso ben delineato; e ancora, Fastly (FSLY), società di rete di distribuzione di contenuti in tempo reale e fornitrice di servizi nei settori della consegna, sicurezza, streaming media, e-commerce. Mettendo in pratica il concetto di metaverso anche questa azienda ha riprogrammato un servizio di cloud computing.
Risultato: collaborazione in tempo reale tra utenti e applicazioni, aumento della produttività e massimizzazione dell’interscambio di know how abbandonando la necessità dell’ufficio fisico o il contatto fisico reale. Con una tale piattaforma sarà possibile, già lo è, elaborare, progettare e avviare la realizzazione ad esempio d’una nuova infrastruttura, un porto, una nuova area urbana, una ferrovia super-veloce o un sistema di rete a basso consumo di emissione di CO2. Questo esempio, ci aiuta a comprender le potenzialità del metaverso.
Il metaverso resta come concetto virtuale ma nella sua realizzazione è decisamente reale.
Cosa fare una volta dentro il metaverso?
All’interno del metaverso si può fare tutto quello che ci è concesso nella vita reale, come lavorare e giocare. Ad esempio, "Stef", giornalista o architetto, crea un avatar 3D all'interno di Facebook o Microsoft Teams e lo utilizza nelle riunioni virtuali su progetti o elaborazioni editoriali in corso di definizione e che richiedono una pianificazione. Dopo il lavoro, sempre “Stef” decide di partecipare a uno spettacolo musicale sempre virtuale con gli amici/colleghi e i loro avatar appaiono tra le centinaia di testine tra il pubblico. La musica finisce ma “Stef” ha notato qualcosa che lo incuriosisce quindi sfoglia i design in una bancarella virtuale proprio come farebbe oggi su Amazon, Asos o Taobao, paga per un maglione con criptovaluta e lo indossa alla riunione virtuale del giorno successivo. A questo punto, un collega potrebbe chiederlo in prestito, chissà per utilizzarlo la sera stessa all'interno di un gioco Roblox, e “Stef” glielo presta. Questo semplice scenario coinvolge strumenti di comunicazione aziendale, streaming di eventi live, e-commerce e condivisione di qualcosa di valore. Ma funziona solo se ogni provider costruisce il proprio sistema in modo da rendere compatibili e trasferibili risorse come avatar. E comunque, lo stesso schema può essere replicato interamente o esclusivamente in ambiente lavorativo. Dipende dal provider e dal responsabile dell’azienda o da coloro che sono al timone d’uno studio.
Chi è già azionista del metaverso?
Tra i primi a investire nel metaverso, portandolo alla ribalta, è stato – come già detto - Mark Zuckerberg, il quale vede così tante promesse nel metaverso che ha ribattezzato la società che ha fondato “Meta”, oltre ad indirizzare investimenti significativi in prodotti come il visore per realtà virtuale Oculus. E ancora, come visto sopra, il produttore di chip per computer grafica Nvidia Corp. vuole che la sua piattaforma Omniverse alimenti parte della nuova onda lunga del metaverso che ha iniziato a prendere forma, così come il produttore di software Unity Software. In particolare, gli sviluppatori di videogiochi come Roblox Corp. e produttori come Epic Games Inc. e la stessa Microsoft Corp. vogliono tutti una loro quota nel metaverso.
Questo nuovo modello di virtuale post-Internet è arrivato anche in Cina, dove Tencent Holdings Ltd. ha di recente registrato una serie di marchi relativi al metaverso per la propria app social QQ. Anche TikTok ByteDance Ltd. ha investito nella società produttrice di cuffie VR Pico e nel produttore di giochi per dispositivi mobili Reworld, sempre in vista d’un nuovo orizzonte dominato dal metaverso. Esistono persino società di consulenza specializzate come Dubit, con sede nel Regno Unito, per aiutare le aziende a entrare nel metaverso. Naturalmente, c’è posto anche per i fornitori di servizi di pagamento e per le criptovalute perché qualcuno avrà bisogno di facilitare quelle transazioni transfrontaliere virtuali che comunque si moltiplicheranno nelle piattaforme ispirate al metaverso.
Quali reti gestiranno il metaverso?
A questo punto è corretto fornire la seguente indicazione: il metaverso, per quanto promettente e ambizioso, non potrà mai raggiungere il suo pieno potenziale, ovvero, centinaia di milioni di persone che accedono e vivono nel mondo virtuale ovunque, in qualsiasi momento, senza poter contare su collegamenti Internet ultraveloce. Basti guardare al caso del mondo online di Second Life. In realtà, le odierne connessioni di quarta generazione (4G) possono supportare app multiplayer come Fortnite, ma non possono gestire centinaia di flussi simultanei di dati sensibili al tempo. Questo è il motivo per cui i gestori di telefonia mobile di tutto il mondo stanno spendendo miliardi di dollari per costruire reti 5G. Potrebbero aver bisogno anche del 6G per andare oltre. Lo stesso vale a casa e in ufficio, dove schermi più grandi consumano più larghezza di banda, favorendo le connessioni in fibra ottica cablate direttamente nei locali.
Imprese ma anche studi e uffici, è in arrivo la piattaforma metaverso o post-Internet
Il metaverso è una scommessa? Potrebbe essere un salto tecnologico simile agli anni '90, quando il web è cresciuto da testo statico e immagini su una pagina a un luogo dove comprare un libro o guardare un film, e in seguito, dove frequentare lezioni universitarie e progettare prodotti in modo collaborativo. Nei prossimi due decenni, il lavoro su un metaverso comporterà cambiamenti nel modo in cui percepiamo e costruiamo valore. Alcuni operatori di telefonia mobile stanno già creando le proprie piattaforme.
Tutti i componenti di un metaverso esistono oggi. Il pezzo mancante del puzzle è unire gli elementi costitutivi utilizzati da migliaia di aziende e creatori concorrenti.
Gli esempi fatti lo provano, peraltro Facebook Inc. - oggi Meta Platforms Inc. - sostiene che milioni di utenti sono pronti ad adottare la tecnologia della realtà virtuale, con le proprie cuffie, e a vivere la propria vita in ambienti online immersivi. Ciò potrebbe significare partecipare a una riunione di lavoro in una sala riunioni virtuale, visitare una fabbrica digitale o uscire con amici lontani in un salone simulato. "Il metaverso è la prossima frontiera", ha dichiarato l'amministratore delegato Mark Zuckerberg. In realtà, per ora, poche persone hanno anche la strumentazione necessaria per una realtà virtuale così potenziata e il concetto di metaverso dovrebbe superare le preoccupazioni sulla privacy e, per alcuni, una certa inquietudine.
Metaverso, il prossimo passo affidato al marketing: ma come cambierà il mondo del lavoro?
Il metaverso di chi utilizza e s’immerge nei giochi online è quello più familiare al pubblico, alimentato da film come "Ready Player One" che mostrano mondi distopici in cui l'umanità trascorre la maggior parte del tempo collegata a una macchina. Quella visione oscura è qualcosa che le aziende devono superare nel presentare e nel rifare il look al metaverso come un'idea amichevole e mainstream. E per questo sarà necessaria una grande attività di marketing ben calibrata e senza frontiere, in tutti i sensi. Il concetto, infatti, dovrà raggiungere una massa critica ragguardevole prima che le persone meno connesse vogliano provarlo. Secondo alcuni analisti, ci vorranno almeno tre anni prima che i visori Meta VR ottengano una base installata di 15-20 milioni di utenti. I prodotti costano centinaia di dollari, quindi non sono qualcosa che i consumatori acquistano per capriccio. Resta il fatto che le migliori aziende nei prossimi anni saranno basate su mondi connessi, inserite pienamente nel metaverso e nelle sue piattaforme.
L'obiettivo, comunque, è espandere il metaverso ben oltre l'intrattenimento e il gioco, inserendolo nella vita di tutti i giorni e soprattutto nelle meccaniche e dinamiche lavorative su scala ampia non riducibile ad alcuni lavori e non ad altri. Sicuramente, l’adozione del metaverso trasformerà molti aspetti del modo in cui viene svolto il lavoro. Un esempio esistente è quello di una nuova fabbrica BMW che ha una doppia versione 3D resa digitalmente. Lavorando nel mondo virtuale, la casa automobilistica è in grado di riorganizzare la produzione di un nuovo modello in modo più rapido ed economico rispetto alla vita reale. In sostanza, anche i mondi virtuali fanno parte della spinta per addestrare le auto a guidare da sole. Le flotte di veicoli di prova che circolano nelle principali città come San Francisco sono in grado di imparare solo dalle situazioni che incontrano. Addestrarli in scenari virtuali, versioni totalmente realistiche di città reali, è molto più veloce e sicuro. E a questo scopo il metaverso s’incontra perfettamente con l’industria dell’automobile. Il design è un'altra opportunità. Vedere come appare un mobile in una versione virtuale del proprio salotto aiuterà gli acquirenti a decidere se vogliono acquistarlo.
I dubbi non mancano, nonostante l’ottimismo
Una nuova era di preziose esperienze umane nei mondi digitali è quindi alle porte. Ciò solleva una serie di domande. Chi possiederà il metaverso? Quanto vale? Fa male alla democrazia? Dovremmo vietarlo? Ripetiamolo, il termine "metaverso" è una scorciatoia per una serie di mondi virtuali interconnessi. Il metaverso è per questi ambienti digitali ciò che Internet è per i siti web. Inizialmente apparirà come qualcosa di più elaborato di un videogioco ma meno del mondo fisico. Eppure la sua raffinatezza crescerà rapidamente.
Il metaverso conterrà ambienti in cui guadagneremo soldi veri, in cui lavoreremo, creeremo relazioni profonde e avremo esperienze che arricchiranno le nostre vite. Ciò avrà un profondo effetto su come funzionano le società e su come funzionano le economie e le democrazie del mondo. I promotori del metaverso potrebbero sembrare religiosi nelle loro convinzioni. I cinici potrebbero obiettare che Meta ha lo scopo di distrarre l'attenzione dai problemi di Facebook su antitrust, disinformazione, algoritmi che massimizzano l'attenzione e rallentamento della crescita. Tuttavia, l'idea di un metaverso è in qualche modo più antica di quanto la maggior parte delle persone immagini. Nel metaverso, le persone non stanno semplicemente leggendo o guardando un mondo immaginario ma interagiscono in esso. È un nuovo dominio con reali opportunità sociali, economiche e politiche. Questo è il vero potenziale.
Nonostante i motivi di ottimismo, anche il metaverso deve essere però affrontato con cautela. I sostenitori del primo web hanno sottovalutato gli incentivi che hanno spinto una manciata di aziende ad agire come padroni dei nostri dati ed esperienze, cosa che i regolatori stanno ora notando. Se questo dovesse accadere con il metaverso, sarebbe catastrofico. Consentire a una o poche aziende di controllare le nostre vite virtuali finirà sicuramente in un disastro.
Per prevenire una concentrazione di potere, il metaverso può basarsi sulla tecnologia blockchain. Ciò consentirebbe alle organizzazioni di condividere le informazioni in modo sicuro senza doversi fidare l'una dell'altra ed evitare un gatekeeper centrale. Sebbene difettosi nell'impatto ambientale e nella scalabilità, i sistemi stanno migliorando rapidamente.
Un metaverso decentralizzato renderebbe il valore delle aziende costruite su di esso molto più interessante per gli investitori e gli utenti.
Certo, ci sono ostacoli.
Il metaverso avrà bisogno di governance. Il comportamento tossico deve essere controllato e gli incentivi dovranno passare da un'economia dell'attenzione che valorizzi l'indignazione a qualcosa di meno estremo. Al riguardo, gli incentivi economici dei mondi virtuali potrebbero essere allineati con risultati positivi per gli utenti. Resta il fatto che il metaverso ha il potenziale per portare realizzazione personale e sul lavoro, opportunità economiche ed equità alle persone. Se si impedisce a una manciata di aziende di dominarlo, il mondo virtuale potrebbe persino superare le carenze di quello fisico, una speranza nata dal riconoscimento che gli ambienti digitali sono in realtà luoghi reali.