Nel 2024, le Risorse Umane affronteranno sfide cruciali. L'IA, come ChatGPT, cambierà il reclutamento, ma sarà necessario bilanciare efficienza e umanità.
Con l'ingresso della Generazione Z, la gestione delle aspettative generazionali diventerà cruciale.
Il lavoro flessibile rimarrà prioritario, con il 50% dei professionisti remoti desiderosi di cambiare lavoro se obbligati a tornare in ufficio.
La formazione guadagnerà un posto strategico e non sarà considerata solo un benefit, di cui usufruire se si ha tempo; la fidelizzazione del personale richiederà un focus sull'esperienza del dipendente, inclusi riconoscimenti, sviluppo e benessere psicologico.

Anno nuovo, risorse nuove.
Non è solo un giro di parole per promuovere il podcast legato a questa rubrica (e che s’intitola proprio Risorse Nuove), ma davvero un modo per accogliere efficacemente il 2024.

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Tanti presupposti e premesse, infatti, suggeriscono che questo nuovo anno sarà determinante per il mercato del lavoro a livello globale, e il settore delle Risorse Umane non potrà essere da meno.
A incidere maggiormente continueranno a essere le implicazioni umane della trasformazione digitale e del lavoro agile, già attualmente in atto, ma a queste si aggiungeranno le sfide generate dall’emergere sempre più dirompente dell’intelligenza artificiale.

È vero: nessuno sa ancora veramente, fino in fondo, quale impatto avrà l’intelligenza artificiale sulla forza lavoro umana, ma per i professionisti del settore HR il 2024 sarà dedicato proprio alla definizione di questo aspetto, in modo che, quando il big bang arriverà, nessuno potrà farsi cogliere impreparato.

Ecco allora alcune previsioni sulle tendenze più significative che riguarderanno il settore Risorse Umane nei prossimi mesi.

1)    Intelligenza Artificiale

L’intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT e il numero sempre crescente di strumenti basati su questa tecnologia, rivoluzioneranno il modo in cui si gestiscono i talenti e le dinamiche sui posti di lavoro (lo diceva anche un report di LinkedIn che avevamo analizzato qui). Dal punto di vista quotidiano, i professionisti delle risorse umane avranno l’occasione di semplificare molti processi, come il reclutamento, la selezione e la pianificazione della forza lavoro, ma anche le attività amministrative. Allo stesso tempo, però, come detto prima, dovranno anche affrontare le implicazioni umane di questo cambiamento radicale, trovando un equilibrio tra l’efficienza dell’intelligenza artificiale e le qualità umane ancora essenziali nel mondo delle professioni e degli affari. Dovranno imparare a gestire piattaforme di apprendimento online, strumenti di formazione in realtà aumentata e virtuale (AR/VR), sistemi di monitoraggio del coinvolgimento e delle prestazioni della forza lavoro, ma senza compromettere la privacy e i diritti di protezione dei dati del personale.

2)    The Next Generation

Come vi avevamo raccontato anche qui, il 2024 sarà l’anno in cui un numero sempre più crescente di rappresentanti della Generazione Z varcheranno le porte degli uffici, mentre i Millennial si sposteranno più verso posizioni di anzianità, coordinamento e gestione. Per i professionisti delle risorse umane, questo si tradurrà nella sfida di riuscire a gestire diverse aspettative di cultura e vita lavorativa da parte dei membri di diverse generazioni che si ritroveranno a convivere in azienda. E, in particolare, proprio di quelli più giovani, i quali ambiscono a un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, ad avere una formazione continua per migliorare le proprie competenze e capacità e, soprattutto, (ri)chiedono un maggiore coinvolgimento rispetto ai temi di diversità, inclusione e sostenibilità.

3)    Lavoro (sempre più) flessibile

La tendenza non si ferma e anche nel 2024 resterà una delle priorità di tutti i professionisti delle risorse umane: il lavoro flessibile piace, in molti casi è utile (in particolare per coloro che lavorano in organizzazioni molto grandi e con forza lavoro geograficamente diversificata) e, anche per questo, offre la possibilità di dare una maggiore soddisfazione ai propri dipendenti ma anche di attrarre talenti da aree e regioni lontane. La conferma arriva dai numeri: un’indagine della società internazionale di consulenza sulle risorse umane Robert Half ha rilevato che il 50% dei professionisti che lavorano da casa cercherebbe un nuovo lavoro se l’attuale datore di lavoro lo costringesse a tornare in ufficio a tempo pieno. E, ormai, tra telelavoro, lavoro ibrido, smart working e ora anche workation, ce n’è per tutti i desideri.

4)    Aggiornare e/o riformare la forza lavoro

Un compito estremamente importante per i team HR nel 2024 sarà quello di capire quali competenze saranno necessarie alle loro organizzazioni nel prossimo futuro man mano che le macchine e l’intelligenza artificiale diventeranno più potenti e capaci. Lo sviluppo professionale è stato spesso offerto ai dipendenti come un benefit – ammesso e non concesso che riuscissero a trovare il tempo da dedicargli. Nel 2024, invece, questo ambito (conosciuto anche come L&D, Learning and Development) guadagnerà un posto strategico. Dal 2021 al 2022 la domanda di professionisti nell’ambito di L&D è cresciuta del 94% e, di conseguenza, il 49% delle aziende ha aumentato il proprio budget per L&D (contro il 41% del 2021). Queste tendenze continueranno nel corso dell’anno, ridefinendo lo sviluppo dei dipendenti come un requisito fondamentale piuttosto che un extra.

5)    Fidelizzazione del personale

Uno degli effetti della formazione e del miglioramento delle competenze della propria forza lavoro per prepararsi all’era dell’intelligenza artificiale è che questa poi diventa molto ricercata e ambita dalla concorrenza, anche in settori molto diversi tra loro. Per mantenere dunque vantaggiosi i preziosi investimenti, le aziende devono offrire ai propri dipendenti una vera ragione per rimanere. Ciò significa promuovere una cultura di ricompensa e riconoscimento, ma anche offrire opportunità di sviluppo e apprendimento continui, per creare nuovi stimoli ai dipendenti, soprattutto a quelli più bravi. Gartner, società americana di analisi della tecnologia dell'informazione, riporta che l’esperienza dei dipendenti nel 2024 sarà, a ragione, una priorità per il 47% dei responsabili delle risorse umane. Le aziende che aspirano a essere competitive nel nuovo mondo del lavoro devono quindi assicurarsi che l’esperienza dei propri lavoratori sia eccellente, attuando piani o riforme per una dirigenza inclusiva, dando appunto supporto al lavoro ibrido e agile, garantendo il benessere psicologico dei dipendenti e dando loro l’opportunità di apprendere, crescere, motivarsi e, in buona sostanza, essere felici sul proprio posto di lavoro.